Perché abbiamo scelto le
Utopie Realizzabili
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Il nostro viaggio di tre tappe - Roma, Milano, Reggio Emilia - attraverso le Utopie nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile dell’ASVIS si è concluso. Abbiamo fatto esperienza di esperienze, nelle ore di conversazione, di dialogo, per mettere in comune storie di vita - utopie realizzate - auspici e impegni per il futuro nella visione condivisa della realizzazione degli Obiettivi dell'Agenda 2030.
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Perché abbiamo scelto un simile tema per parlare di Sviluppo Sostenibile?
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Ci viene in aiuto un passo del filosofo Roberto Mancini: “(L’utopia) Ha a che fare, più che con la fantasia proiettata verso l’irreale e più che con la futurologia che pretende di prevedere l’avvenire, con l’immaginazione profetica e politica. Tale immaginazione ‘vede’, prima ancora che sia visibile, il bene che potrà essere. […]
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Avere il respiro dell’utopia è avere il senso della méta".
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Questo il senso dei tre incontri nella forma del dialogo, della conversazione generativa, metodo e risultato della nostra pratica filosofica. “Incontri del possibile – come li ha definiti una nostra amica - dove pensieri, esperienze e parole diventano energia che si intreccia alla coscienza del tutto”.
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"Tuttavia - ancora Mancini - l’utopia è anche qualcosa di più radicale. Non è solo uno spirito, una sensibilità, un’intelligenza lungimirante, una capacità di immaginare il bene per adesso latente, un progetto. Nel contempo l’utopia è un modo d’essere […].
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E l’essere umano stesso è eminentemente una creatura utopica. […] siamo una domanda vivente, una tensione verso l’identità più vera, un viaggio di possibile nascita”.
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Per questo oggi è cruciale rilevare e sentire propria questa direzione verso cui cominciare a camminare. E la pandemia che sembra averci inferto una battuta d'arresto, può invece diventare un'occasione preziosissima.
Ora che il mondo di prima non c'è più, che ci piaccia o no, è il momento migliore per pensare al mondo che vorremmo - che insieme vorremmo - e pensarlo come un'utopia che si può realizzare con il contributo di tutti, ma proprio di tutti, ciascuno nel suo modo ma nella stessa direzione.
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"Utopia", l'isola per la quale Thomas More coniò questo neologismo, nasce come utopia sociale, come utopia di governo.
Le utopie individuali possiamo chiamarle desideri ma, come è facilmente intuibile, alcune – la maggior parte - concorrono certamente al raggiungimento di utopie collettive, come è appunto il mondo che siamo in grado di immaginare si realizzerà se riusciremo a conseguire gli SDGs.
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Leadership sistemica per tempi VUCA
Le situazioni e i problemi complessi che i leader incontrano, per definizione non possono essere completamente compresi e, quindi, non possono essere risolti in modo lineare (causa-effetto).
Quando parliamo di leadership sistemica intendiamo sottolineare che oggi abbiamo bisogno di leader che
- guardino al 'tutto', non solo alle 'parti'
- siano capaci di creare apertura e apprendimento continuo
- vadano oltre la risoluzione reattiva dei problemi.
Perché i paradigmi del passato poco ci aiutano a trovare soluzioni per affrontare problemi e sfide caratterizzate dalla forte complessità, sia esterna che interna alle organizzazioni, di questa epoca. A questo link puoi leggere l'articolo completo di Sandra Ermacora, senior coach e partner di Bottega Filosofica.
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Includo le diversità
Il 22 ottobre parte 4weeks4inclusion, la grande maratona dedicata alla diversità e all’inclusione, 4 settimane di eventi digitali organizzati da oltre 200 aziende. " Primo: io includo" è il titolo dell'evento di Bottega Filosofica, il 29 ottobre, tra le 20 e le 21. Perché le barriere alla creazione di un ambiente inclusivo sono di natura culturale e bisogna agire su questo per rimuoverle. Partecipazione gratuita, con registrazione, a questo link.
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Percorsi di apprendimento, coaching e consulenze per persone, organizzazioni e imprese che vogliono essere più brave, più belle, più buone e più ricche.
Filosofia applicata al business, dal 2012.
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