L'organizzazione può e deve misurare le performance delle proprie persone. E deve stimolarne la crescita.
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Quali stimoli usare è una scelta: i vecchi incentivi (fondati sostanzialmente su compensi economici) oltre a essere difficilmente sostenibili per molte PMI, hanno dimostrato un'efficacia incerta sia dal punto di vista quantitativo (la rilevanza dell'incentivo è soggettiva) sia dal punto di vista temporale (nel lungo periodo, i soldi smettono di essere una leva).
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Valorizzare le persone, prima e oltre il loro ruolo e le funzioni, vuol dire stringere un patto di crescita e soddisfazione, reciprocamente alimentate, che potenzialmente può non terminare mai.
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Lavorare insieme senza essere fisicamente insieme ha imposto assestamenti e l'acquisizione di nuove abitudini.
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In questa situazione, anche misurare le performance personali ha richiesto di adottare ‘modi’ diversi legati all'impossibilità di misurare il tempo effettivo di svolgimento delle attività e di verificare in tempo reale le azioni.
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Nella logica dell'antifragilità, pensiamo che tutto questo, lungi dall'essere un problema da affrontare, sia una straordinaria opportunità per ripensare i modelli di valutazione delle performance.
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Ciò che a un primo sguardo sembra una forzatura da accettare, diventa – invece – una palestra per allenare nuovi modi di guardare alle persone e al loro contributo nell'organizzazione.
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Volendo semplificare e schematizzare, possiamo identificare due cambi di prospettiva e due aree di sperimentazione: da tempo a risultati, da specializzazione a contaminazione, flessibilità personale
e vere ambizioni.
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Strumenti per conoscersi: un Codice GenEtico per le organizzazioni
Per essere più efficaci in un contesto volatile come il nostro, può essere utile per le imprese e le organizzazioni, ragionare in modo consapevole sulla propria identità oltre che sui comportamenti che ci si impegna a tenere. Per questo, uno strumento come un Codice GenEtico è qualcosa di più ampio di un semplice Codice Etico perché mappa le caratteristiche dell'organizzazione e i suoi valori di riferimento, radicando in essi i comportamenti attesi.
È la scelta che abbiamo noi fatto quando, ispirate anche da ‘Le qualità autentiche’ di Daniel Ofman, ci siamo dedicate alla stesura di quello che abbiamo chiamato "Codice GenEtico di Bottega Filosofica".
Si tratta di un esercizio necessariamente partecipativo, introspettivo e analitico, utile perché aiuta a mettere a fuoco e in risalto:
- il come si fanno le cose, tracciando una sorta di modus operandi
- quali sono i valori fondanti delle attività, nel nostro caso anche come Società Benefit e B Corp certificata
- a quali caratteristiche, identità e valori si rifanno le persone dell'organizzazione nel momento in cui agiscono
- l’approccio scelto, nel nostro caso il "testa - cuore - mani" dalla Theory U.
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Rendere tutto questo consapevole ed esplicito, genera valore: all'esterno, ci fa conoscere nel profondo da chi non è ancora entrato in contatto con l'organizzazione; all'interno, perché il documento, costruito insieme, rappresenta la linea guida condivisa, come un manoscritto da seguire e ri-vedere qualora si ‘perdesse' - anche in parte - l’orientamento. Per farti un'idea, trovi il nostro Codice GenEtico qui.
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Si parte dalla fiducia
Come creare condizioni efficaci e ambienti stimolanti, senza ripensare il modello di leadership? L'arte di creare fiducia. Il potere della leadership umile di E. e P. Schein è per noi è un testo quasi necessario, un pilastro da cui partire per la progettazione di organizzazioni sostenibili e antifragili, adatte cioè a vivere e prosperare in tempi incerti come questi che stiamo affrontando.
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Percorsi di apprendimento, coaching e consulenze per persone, organizzazioni e imprese che vogliono essere più brave, più belle, più buone e più ricche.
Filosofia applicata al business, dal 2012.
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