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Bruzzano, domenica 3 ottobre
DIARIO DI VIAGGIO VERSO E DENTRO L'AGORA' – MILANO Ovest
A volte
Le cose
Vanno attese
E l’attesa…come il buon Leopardi insegna…
Può essere un tempo proficuo per attivare sopite energie.
A noi è andata così…!
Il nostro nodo latitante da più di un triennio si è magicamente galvanizzato e dopo qualche fugace e divertente scambio online è approdato a ritenere come preziosa la “capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. In gergo tecnico si chiama “resilienza” e il nostro gruppo ha tenuto a specificare che noi riusciamo ad immaginarla solo “a piccoli passi”.
La giornata dell’Agorà è stata, finalmente, in presenza.
Poteva essere un’ottima occasione per viverci il parco di della comunità di Limbiate, ma il tempo goccioloso ci ha indotto a cercar rifugio nel grigio accogliente dei portici del Condominio Solidale di Bruzzano.
Al mattino abbiamo giocato con due temi potenti per la vita quotidiana, il tempo e il denaro, accompagnati da due ottime conduttrici Barbara Aiolfi e Monica Cellini, esperte di economia solidale e di dinamiche di attivazione di processi di consapevolezza.
Questo tempo di incontro ci ha regalato perle teatrali fatte di molti gesti e poche parole.
Eravamo in più di 40 e siamo stati bene. Felici di ritrovarci.
Il pranzo e il pomeriggio sono amabilmente scivolati raccontandoci come è stato il recente passato, com’è la vita di comunità ora che tutto sembra ricominciare, cosa immaginiamo di conservare come prezioso…
Una piccola istantanea difficile da rendere se non con “l’importante è esserci e noi ci siamo!” e una domanda copiata direttamente dalla biennale di architettura di Venezia che ci accompagnerà come tensione vitale e all inclusive: “ How will we live together?”
Simonetta Parlato
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AGORA’ EMILIA ROMAGNA - TUTTO E’ CONNESSO
In una splendida giornata di metà ottobre, quasi estiva per la temperatura decisamente inusuale, anche l’Emilia Romagna ha vissuto la sua parte di Agorà. In un bel parco a fianco di una chiesa di campagna una ventina di persone hanno potuto finalmente incontrarsi “in presenza”. Per qualcuno, reduce dall’ultimo Percorso di Approfondimento, che si è realizzato interamente a distanza, è stata la prima immersione nella vita di Comunità e Famiglia.
E’ stato bello per tutti poter finalmente incontrarsi, guardarsi negli occhi, parlarsi anche con la mimica facciale e con il corpo.
Quasi tutte le realtà presenti in Emilia Romagna erano rappresentate.
Il nostro contributo alla CONDIVISIONE DI ALTERNATIVE NECESSARIE (con riferimento al tema unificante a livello nazionale) ha preso le mosse dall’affermazione di Papa Francesco: “TUTTO E’ CONNESSO”. Tutti noi, interessati a confrontarci su come rendere le nostre vite più sostenibili per il pianeta, abbiamo preso le mosse dalla realtà degli impoveriti, impoveriti dallo stile di vita occidentale, dalle guerre e dai cambiamenti climatici. Per questo motivo ha partecipato all’incontro portando la sua esperienza diretta, don Mattia Ferrari, giovane sacerdote della diocesi di Modena/Nonantola, cappellano di Mediterranea (Mediterranea Saving Humans APS, una «piattaforma di realtà della società civile» che ha lo scopo di salvare vite in mare).
E’ risultato evidente il bisogno di una informazione corretta; molte realtà, viste dal di dentro o attraverso persone coinvolte, assumono significato e valenza assai diversi da come l’informazione corrente ce le presenta.
L’unico rammarico della giornata è stato di non poter estendere l’invito il più possibile, dato che la normativa anti-covid ci imponeva delle limitazioni, nel caso l’incontro si fosse svolto al chiuso per motivi meteorologici.
Annamaria Serventi
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PRENDIAMO DEL TEMPO PER NOI PER RI-CONOSCERSI E RACCONTARSI.
E’ sempre bello ritornare al Castellazzo che, nel nodo di Milano est, ma non solo, rappresenta comunque un posto che ha qualcosa da dire per il nostro mondo. Tornarci per l’Agorà poi, ed in presenza per di più, dà ancora più sapore.
Così quella mattina frizzantina di domenica 10 ottobre è stato bello sentirsi accogliere, nonostante fossi in ritardo e già altri più solerti avessero provveduto a disporre sedie e tavoli, dal benvenuto caldo in cucina del caffè e dei sorrisi mascherati ma che affioravano sugli occhi e soprattutto dal dolce di un’ottima crostata.
In aggiunta a ciò la giornata si apriva ed il sole già pian piano scaldava l’aia con le sedie, ben distanziate mi raccomando, che altri appunto avevano già sistemato. Tutto ciò invitava a quello che sarebbe risultato il momento più succoso della giornata. Confesso che la proposta di invitare ognuna delle realtà del nostro nodo, molto ricco e “fermentino”, a presentarsi non in maniera semplice ma attraverso qualcosa di creativo, provocava nel mio animo cinico e dissacrante qualche rigurgito di timore (della serie “famolo strano” perché dobbiamo sempre essere per forza originali). Ma spesso accade che abbia ragione chi vede più in là e la realtà è in grado di stupire ed anche un po’ commuovere e quindi ecco emergere la bellezza e manifestarsi la fantasia che gruppi di condivisione, di lavoro e comunità hanno saputo esprimere. Dalle marionette ai versi in rima più o meno baciata, dalle danze alle opere d’arte.
Il tema della giornata, come da titolo, infatti partiva dalla considerazione che bisognasse dare voce e spazio di confronto e scambio alle numerose realtà che stanno prendendo avvio nel nodo di Milano est (vabbè….. provincia di Bergamo compresa).
L’idea appunto era quella di sfruttare questa situazione permettendo a tutti di raccontare quali siano le molle che spingono oggi ad intraprendere un cammino verso una condivisione più vissuta in rapporto con quelle di chi ha mosso i propri primi passi in questo mondo già da diversi anni. Tale è stata infatti, a gruppi più ristretti ed eterogenei, il confronto pomeridiano.
E qui mi fermo, lasciando a voi l’onere di dover intercettare qualcuno di presente all’evento perché vi racconti cosa si è portato a casa. Io sicuramente i volti e le parole di chi era in cerchio con me ed anche i dubbi, le speranze ed i cambiamenti che la storia di ognuno ha permesso maturassero ad ulteriore consapevolezza.
Che dire infine? Personalmente ringrazio “quelli della bassa e delle zanzare” (eh sì, voi di Cremona) per il sacerdote che avete invitato perché per me la Messa nella cappella del Castellazzo a conclusione, lascia sempre il sapore dolce e profondo della giornata.
Piero Zocche
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AGORA' NODO LAZIO E TOSCANA
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RIPARTIRE SENZA DIMENTICARE.
Dall’esperienza della pandemia alla costruzione del futuro.
Il 9 ottobre c’era il sole! Abbiamo così potuto godere del bellissimo parco della casa “Decor Carmeli” di Rocca Priora, messoci a disposizione per quella giornata perché (ma non crediamoci troppo!) forse potrebbe in futuro essere disponibile per una nuova comunità.
Proprio nel parco è stata proposta un’esperienza di riflessione condivisa sul tema dell’Agorà, attraverso l’ascolto di cinque monologhi grazie ai quali, partendo dal pensiero che “qualche giorno, al massimo qualche settimana e poi passa”, abbiamo vissuto un’immersione nei giorni del lockdown: le solitudini e il ritrovarsi in famiglia, le fughe nella campagna e lungo i sentieri, le paure, le difficoltà e il bisogno di ascolto di ragazze e ragazzi, gli accordi e le mediazioni necessarie in un periodo così complicato. Un viaggio nei ricordi e nei sentimenti ma con lo sguardo rivolto in avanti, a quello che di buono vogliamo portarci nel “dopo” pandemia che speriamo arrivi presto.
Le voci di Leonardo Becchetti e di don Luigi Verdi ci hanno poi testimoniato - da due punti di vista molto diversi, quello di un economista e quello di un costruttore di fraternità - la benedizione della crisi, che separa il buono da ciò che è meno buono, l’urgenza della trasformazione, piuttosto che del far tornare tutto “come prima”, la consapevolezza dell’interdipendenza, la fatica della felicità, l’importanza della generatività, la coltivazione della fiducia attraverso il dono. Insieme abbiamo infine potuto riportare questi concetti alle nostre vite quotidiane e alle nostre esperienze comunitarie.
La bella giornata ci ha anche concesso un pranzo insieme ma ben distanziato, e lo scambio è continuato come di consueto con grande piacere di tutte e di tutti.
I testi dei racconti introduttivi, e la registrazione degli interventi degli ospiti, sono disponibili qui: https://tinyurl.com/agoraRoma21
Elena e Marco Balsi, Dario Quarta
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